Jaddico "Dono di Dio" per la Chiesa di Brindisi relazione di P. Luigi Gaetani, OCD – Provinciale
Dal sito Ufficiale dei Carmelitani Scalzi (provincia Napoletana) apprendiamo la pubblicazione della relazione Padre Provinciale don Luigi Gaetani nel suo intervento in occasione del convegno del 9 giugno 2023 presso la sala del Santuario Madre della Chiesa Jaddico a Brindisi.
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Riportiamo la copia del testo:
" Ecc.za Rev.ma, Mons. Giovanni Intini, il mio cordiale e deferente saluto in questa singolare circostanza che accomuna la vita e la storia della Chiesa locale di Brindisi-Ostuni alla vita e alla storia della Provincia religiosa dei Carmelitani Scalzi. Chi fa da ponte a questa relazione è Teodoro D’Amici, un laico impiegato della cosa pubblica brindisina che, senza dubbio, è stato dono di Dio (“Θεόδωρος” =Teodoro deriva dall’antico nome greco Θεόδωρος = Theódoros; è composto dai termini θεός = theós, “dio” e δῶρον = dòron, “dono”) per noi che lo abbiamo conosciuto, per la Chiesa particolare che lo sta iniziando a conoscere e per la città di Brindisi che lo annovera tra i suoi cittadini e servitori.
La narrazione di ogni esperienza personale è sempre un’avventura difficile perché occorre entrare nello spazio vitale dell’altro cercando di tratteggiarlo non a partire dalle proprie convinzioni, ma dalla sua stessa percezione. Immaginiamo, pertanto, quanto possa risultare difficile narrare la storia di Teodoro D’Amici che, ad un certo punto della Sua vita incontra una comunità religiosa che accetta di vivere la propria vocazione e missione qui, in mezzo a questo cielo e questa terra, ai confini del territorio comunale, in mezzo ad una strada, senza acqua né luce, in una continua esperienza di rispetto per quanto qui accaduto, con grande riserbo, accettando di stare alla scuola di un uomo semplice ma di grande personalità, di fede irradiante ma quasi sempre silente, di obbedienza consegnata alla resa ma certa dell’ascolto dell’altro.
Mi sembra che dobbiamo partire da questo bordo dell’esperienza narrabile, da questa sfrangiatura della storia per dire qualcosa di Teodoro D’Amici e dei 37 anni di presenza dei Padri Carmelitani Scalzi nel Santuario di Jaddico-Brindisi (1986-2023). Teodoro D’Amici sta a noi, Carmelitani Scalzi, come la Madonna di Jaddico sta a Teodoro. Ho sempre avuto certezza che la fondazione realizzata a Jaddico è stata un intreccio di storie dove la Bellezza e la Tenerezza della Madonna ha scritto pagine di prossimità, luce e incanto, sia per Teodoro come per noi.
La prossimità della Madonna ha convertito la rudezza e la inflessibilità di Teodoro, come agli inizi del XIII secolo convertì la rudezza e il rigore di un gruppo di soldati che decisero di vivere in ossequio di Gesù Cristo mettendo da parte le armi e mettendo la Madre di Dio al centro della loro vita. Quel gruppo scelse di dedicare il proprio oratorio a Maria, terra fertile e feconda, perché la benedetta tra le donne aveva coltivato il “giardino di Dio”, tanto da germinare Gesù Cristo, fiore purissimo e maturo della presenza e della bellezza di Dio piantata nella storia degli uomini per illuminare ogni uomo.
La luce della Vergine illuminò la notte di Teodoro ma, fatto unico, illuminò queste zolle di terra bagnate da tanto sudore e dolore, irradiò la vita di tutti coloro che sfidarono la notte e vennero a Jaddico, tra pietre e sterpi, tra perplessità e fede, perché tutti potettero godere di quel fascio di luce, mentre Teodoro vide ciò che rendeva possibile alla notte di non essere più notte. Avvolto dalla notte era nella luce, avvolti nella notte godevano della luce.
L’incanto della presenza trasfigurò la vita di Teodoro e di coloro che vennero in questo luogo incolto che, per volontà della Vergine e per le parole che Lei rivolse a Teodoro, divenne, tra rinunce e generosità, giardino di Dio, faro nella notte.
Il parallelismo che traccio tra l’esperienza del Carmelo del XIII secolo e quella vissuta dai Padri Carmelitani Scalzi a Brindisi dal 1986 ad oggi, non è irriguardoso o inopportuno ma, a mio modo di vedere, è il segno di una fedeltà ad una storia di salvezza che si compie con tante affinità, come un memoriale, sebbene si realizzi oggi con persone diverse e in luoghi differenti.
La presenza dei Carmelitani Scalzi a Brindisi-Jaddico nasce dentro un solco di “terra santa”, quella degli uomini e delle donne che fecero di questo luogo un punto di approdo e di partenza per la terra di Gesù durante il Medioevo.
Anche qui a Jaddico Maria fu giardino di grazia e terra fertile, Madre accogliente che genera bellezza, fulgida stella che illumina il cammino degli uomini; a Lei venne dedicata la cappella dove i pellegrini che volevano professare il loro servizio di “vassallaggio” nei confronti di Gesù Cristo –questo il senso teologico dell’ossequio medievale- si riunivano prima e dopo l’esperienza del pellegrinaggio a Gerusalemme.
In questa “terra santa” Maria di Nazaret ha continuato ad essere un riflesso della “luce” del Figlio suo convocando prima Teodoro D’Amici, successivamente tanti fratelli e sorelle, alcuni di questi si professarono “Servi di Maria”, adesso noi, Carmelitani Scalzi, a vivere l’esperienza della fede in Gesù Cristo, invogliando a produrre frutti di buone opere con una vita conformata a Cristo, in grado di generare un umanesimo cristiano contrassegnato dai colori di Maria.
In questa “terra santa”, dunque, si è vissuto e si continua a vivere un dono che viene dall’alto e che la Chiesa locale, attraverso il Vescovo, continua ad accogliere dandone forma ecclesiale, riconoscendo la bellezza di una testimonianza che avuto il suo inizio nella vita buona di Teodoro e che poi è divenuta vita buona di molti uomini e donne di buona volontà che, sotto la protezione della Vergine Maria, nell’imitazione e nell’unione con Lei, hanno imparato a vivere sotto il primato della grazia.
Questo intreccio di storie è un fiume in piena, è un’iride di pace che testimonia la vita evangelica di Teodoro, di quest’uomo che ha avuto la grazia di abitare a Jaddico e sentirsi a casa, nel giardino di Dio (Karm-El), nel grembo accogliente di Maria, “Madre della Chiesa”.
Saluto tutti con sensi di stima e di sincera gratitudine."
P. Luigi Gaetani, OCD – Provinciale
Sempre dal sito ci permettiamo di pubblicizzare un articolo relativo all'apertura della Causa di Beatificazione di Teodoro D'Amici (clic sull'immagine)
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