lunedì 18 marzo 2024

"No ti scurdari di me!"

“Non lasciateci soli”

    “Non vi scordate di me”, ci ha detto una ammalata nella cui casa andiamo a pregare.

    Anche il nostro amico novantaquattrenne ha affermato la stessa cosa, anzi lui ad uno di noi ha detto esattamente così: “No ti scurdari ti Salvatori, ca iu ti vogghiu beni”, e in un'altra occasione, sempre lui: “Ogni tanto chiamatemi al telefono, perché io non vedo più bene, e non sono in grado di fare il vostro numero per chiamarvi”, ed infine, quando lo abbiamo incontrato pochi giorni fa, ha detto: “Questa è l'ultima volta che ci vediamo”.

“Quando verrete la prossima volta?”, ci chiede un altro di loro.

E ancora un altro ammalato: “È da tanto che non venite a pregare a casa mia.”

Ma può anche capitare di andare a trovare una ammalata di Alzheimer, e, quando a Giovanni chiedo se Rosa Maria mi ha riconosciuto, mi risponde di no. Mi dice che è lì, in quel letto, da dove ogni tanto ci regala quel suo sorriso triste.

    Si va per dare conforto all'ammalato, ma quando si è lì, ci si rende conto che la persona da incontrare è anche chi accudisce l’infermo. Non ci si deve preoccupare di essere di compagnia, o di essere capaci di dire qualcosa, perché dall'altra parte è tanta la voglia che qualcuno sia andato a trovarli, che è lui racconta. Così ha fatto Giovanni, ci ha parlato della sua malattia, sin dal suo nascere, i farmaci che erano in bella mostra e il problema del decubito. Ma non finiva più voleva parlare, aveva bisogno di compagnia.

    Rosa Maria: una istituzione per la nostra parrocchia. Era lei che nei momenti liberi dagli impegni di lavoro, o dall'accudire la sua vecchia mamma, si recava in una apposita sala della nostra Parrocchia, dove c'era il necessario per confezionare le fragranti ostie che il sacerdote avrebbe utilizzato durante le funzioni religiose.

    Anche io, con Chicco e Chiara, i miei figli, quando erano ancora piccoli, mi recavo in quella sala della Parrocchia, e lei ci dava i ritagli, che metteva in un “cartuccio”, un pezzo di carta al quale dava la forma di un cono. I miei figli sentivano sotto i denti quella fragranza, quel croccante che spesso veniva mangiato, ancor prima di andar via.

    Non sempre è facile entrare nelle case degli ammalati per pregare con loro, ma quando questo accade, sono loro stessi che ci chiedono e ci sollecitano la preghiera nelle loro case.

Naturalmente questo non ci rende orgogliosi: per noi è solo un servizio e sensibilità nei riguardi di chi soffre anche se sono pochi i giorni della settimana, così come quelli di un mese e quelli di un anno.

Andiamo via dopo aver pregato con loro prima con il Rosario, poi con la Coroncina della Divina Misericordia, seguita da una breve spontanea conversazione che mette in risalto il clima di amicizia che si è instaurato.

È in questo momento che ci sembra di sentire un grido silenzioso ed assordante con cui ci dicono: “Non lasciateci soli.”









giovedì 14 marzo 2024

Oggi giovedì 14 febbraio 2024, Santa Messa a Torino in suffragio dei Servi della Madonna



Questa sera a Torino verrà celebrata una messa in favore dei Servi della Madonna.
Tanti anni fa il 27 maggio di ogni anno una messa veniva celebrata anche a Jaddico per ricordare i Servi ormai vicini allo splendore di Dio.
Si, quella frase non è  stata scritta a caso.
La morte, e quindi il buio non prevarrà,  perché sempre arriverà un nuovo sole, sempre arriverà una vita nuova piena della luce di Dio.

🌺🌺🙏Dal gruppo WhatsApp dei Servi della Madonna di Jaddico alcuni messaggi...e screenshot di condivisione...🙏🙏🌺 Con don Giovanni Marchesi e Tonino D'Amici 🙏🌺
"Vedete, questa è "fama di santità", questo sacerdote nell'indicare Teodoro lo chiama già "servo di Dio".
Preciso che fama di santità non vuol dire che Teodoro è santo, ma vuol dire che c'è chi si rivolge a Teodoro per chiedere intercessione.""

🙏🌺🙏🌺☀️
Cari amici, uniti in preghiera per tutti gli ammalati 🙏🌺☀️

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Accadde il 25 aprile 1963

Dal diario di Giuseppina Cassano, moglie di Teodoro D'amici - Giorno 25 Aprile 1963 ""      Come tutte le sere immancabilmente...