mercoledì 27 luglio 2022

Pellegrinaggio Mensile Mariano al Santuario Madre della Chiesa JADDICO

Pellegrinaggio a Jaddico 27 luglio 2022

Oggi con 41° gradi di temperatura si è svolto il consueto pellegrinaggio Mariano a piedi dalla casa di Teodoro D'Amici al Santuario Madre della Chiesa, si ringraziano tutti i pellegrini per le loro preghiere per gli ammalati e per tutte le Famiglie in difficoltà e per il periodo contingente di Guerra e Pandemia che ci attanaglia, nonché la crisi di governo in Italia. La Mamma Celeste accolga le nostre suppliche e ci mettiamo sotto la sua Protezione.

da whatAppda parte di Muriel

OGGI, 27 LUGLIO 2022,

SUPPLICA ALLA MADONNA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
Da recitarsi alle 17:00 nei seguenti giorni:

- 27 Novembre, festa della Madonna della Medaglia Miracolosa

- ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità.

🌹 Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia. Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio.

Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui.

🌹Ave Maria...

O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi.

🌹Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra.

Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti. Tu che hai promesso proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche.

Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie?

Abbi dunque pietà di noi. Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia.

🌹Ave Maria...

O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi.

🌹 Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi.

Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti. Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto.

Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Amen.

🌹Salve Regina

O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi.






venerdì 15 luglio 2022

Teodoro D’Amici 15 luglio 1993 Ritornava alla Casa del Padre: silenzioso e discreto “cambiato” dalla Madonna

 Il 15 luglio di 29 anni fa moriva Teodoro D’Amici e cosi “raggiungeva” in Cielo la Vergine Santa.
Era il 1993: oggi è il VENTINOVESIMO ANNIVERSARIO della sua morte, avvenuta alla Vigilia della Madonna del Carmelo…


da WhatsApp dal gruppo SERVI DELLA MADONNA di JADDICO:
da ITALO

"Solo DIO AMOR CREATORE sa i tempi del  nascere e morire di ogni SUA creatura  e all'istante la CHIAMA al SUO cospetto chiedendole "Quanto hai amato il prossimo TUO così come IO HO AMATO TE???".
Quello che ben prepara con il DIVINO INCONTRO è la PREGHIERA pertanto 
VIENI con me ai piedi del REDENTORE GESÙ CROCEFISSO alle 15 della Matrice per adorarLO, RingraziarLO e pregarLO sopratutto in suffragio di 
ROSSELLA oggi SUA chiamata,
TERESA in coma farmacologico e tutte nostre umane necessità???
GRAZIE."

🙏🙏🙏🙏😇😇😇

Testimonianza Pubblicato da Cosimo de Matteis su 11 Agosto 2017

La virtù più grande è la umiltà. Ed il nascondimento, la piccolezza, il silenzio ne sono tratti esteriori ma che nascono da una profonda vita interiore, spirituale. Così molti santi, così Teodoro D’Amici. Costui, 50enne vigile urbano, padre di tre figli non possedeva molte di queste caratteristiche. Ma arriverà ad averle, in pienezza: alla fine di un lungo percorso, trentennale.
La Grazia irrompe nella sua vita ed egli corrisponde ad Essa: Teodoro D’Amici pronuncia il suo “si” e resterà fedele a tale promessa. Lavorando su di lui, smussando le asprezze del carattere, modificando certi tratti del suo temperamento: ma il tutto con umile docilità all’azione dello Spirito Santo che lo trasformava e lo rendeva un uomo nuovo.
Ecco, il “primo miracolo” di Jaddico è la conversione del veggente Teodoro: conversione vera, autentica, senza tentennamenti, senza fanatismi.
La Vergine Immacolata si presenta nella sua vita con delicatezza tutta materna e con decisione: è la notte tra l’11 ed 12 agosto 1962. Si è prossimi alla festa dell’Assunta: Teodoro e la sua consorte dormono, non pensano certo alla grande Solennità oramai vicina. Non sono praticanti, forse neppure credenti (qualcuno sostiene essere il D’Amici di simpatie comuniste) : dei battezzati come tanti.

La Madonna, in sogno, lo invita a raggiungere un luogo, fuori città, in contrada Jaddico, dove c’è un muro sbocconcellato e fatiscente, residuo di un’antica chiesa. Su di esso è visibilissimo uno sbiadito affresco della Madonna, che stringe al seno il bambino Gesù, bello nella sua fattura, ma mal ridotto.
La voce, che il vigile capisce essere quella della Madonna, gli dice: “Portami ceri e fiori!”, e lui: “A che ora?”, ed in risposta: “A mezzanotte”.
Teodoro è un poco turbato ma, in cuor suo, ha già pronunciato il suo “fiat” alla Vergine. La quale, con premura materna, gli rammenta la promessa e l’impegno preso: solita modalità discreta e garbata e biblica ossia in sogno.
Ed ecco Teodoro, la sera della Vigilia dell’Assunta -14 agosto 1962, è un martedì- obbedisce: poco prima della mezzanotte si reca in macchina, prudentemente accompagnato da un amico, a Jaddico. Parcheggia sul ciglio della vecchia superstrada e, da solo, si inoltra in quella piccola grande “foresta”, resa ancor più impervia e popolata di bestie ed insetti dal vicino paludoso canale Giancola. Compie il suo dovere (accende il cero, dona i fiori alla Vergine).

Il resto è storia che più o meno tutti i devoti del Santuario di Jaddico conoscono e che è impossibile riportare qui per intero. Le poche -molto poche- e scarne pubblicazioni a questo punto indugiano su aspetti secondari quali i sospetti della moglie, ingelositasi per i fiori portati ad altra donna ed altre inutili facezie.
Ma le grandezze vere la Vergine le compie nel cuore di Teodoro che diventa un altro uomo, noncurante degli “sberleffi” che pure col tempo arriveranno. Il soprannaturale -soprannaturale Celeste- irromperà a Jaddico: più volte e con numerosi testimoni. La nota illuminazione del Muro è vista -più volte, tra quell’agosto ed il maggio dell’anno successivo- da decina e decina di persone e nessuno ha mai dubitato di essa.

TEODORO D’AMICI – 12 Ottobre 1913 – 15 Luglio 1993

In parallelo alla “trasformazione” di Teodoro – che è bene chiamare col suo nome più corretto ossia conversione– la Vergine chiama anche altre persone che diventano i primi e più fidati collaboratori di Teodoro. Su questi valorosi uomini -si pensi a Alberto Del Sordo ma soprattutto a Cosimo Melacca: uomo di fede cristallina e devotissimo alla Vergine- andrebbero fatti dei doverosi approfondimenti per far conoscere le loro virtù.


PRIMA PIETRA – In questa bella foto Teodoro D’Amici, in divisa, il giorno della posa della prima pietra per la costruzione del Santuario. Si intravede, ultimo a sinistra, Cosimo Melacca

Il triennio 62-65 è quello “decisivo”: la “chiamata” della Madonna ed il “si” di Teodoro, gli eventi prodigiosi, la costruzione del Santuario che, sia pure con numerosissime modifiche e notevoli abbellimenti opera soprattutto dei Padri Carmelitani Scalzi e, in particolare, di padre Innocenzo Parente e padre Enzo Caiffa attuale Rettore, è la stessa chiesa che ancor 'oggi, agosto 2017, è meta incessante di pellegrini: notte e giorno. Si, perché la Chiesa-Santuario di Jaddico, intitolata a Maria Madre della Chiesa, è aperta sempre, ininterrottamente.
Faremmo un torto alla Madonna (non tanto a Teodoro così umile ed amante del nascondimento) se non dicessimo che la sera di venerdì 7 settembre 1962 la Vergine volle mostrarsi visibilmente: Teodoro D’Amici ebbe così il privilegio e la Grazia di contemplare direttamente Lei, la Madre di Dio, la Tutta Bella. La Piena di Grazia, mentre Teodoro era in preghiera davanti al Muro con decine di altri fedeli, richiamò il veggente dietro e lì Teodoro accorse e vide Lei: impossibile descrivere la bellezza incomparabile.

Certo, la ispirata tela realizzata dal già citato padre Caiffa e posta proprio lì dove la mariofania ebbe il suo centro, rende l’idea: Teodoro è prono, devotamente rivolto a Colei che gli ha cambiato la vita, convertendolo a Cristo.
Nel 1986 a Jaddico giungeranno, provvidenzialmente chiamati dal Vescovo di Brindisi mons. Settimio Todisco, i padri Carmelitani Scalzi che tuttora reggono il Santuario con amore e dedizione.
Il 15 luglio del 1993 -è un giovedì ma è soprattutto la Vigilia della Festa della Madonna del Monte Carmelo- Teodoro D’Amici muore. Il bene che ha fatto è tanto, le meraviglie operate dalla Vergine Maria presso quel Santuario sono incalcolabili: è un luogo benedetto da Dio e questo lo sentono subito i tanti pellegrini.

Teodoro forse non avrebbe voluto questo scritto ma era doveroso farlo: è vero che Dio ha i suoi tempi (che, molto spesso, non sono i nostri) ma bisogna pur cominciare a riflettere sulla vita di Teodoro D’Amici, su come è cambiato, sulle virtù che ha coltivato ed in che modo egli ha vissuto: in particolare quelle teologali, fede, speranza e carità. E tributare il giusto riconoscimento a questo uomo. Per ora egli “ci guarda” mentre ci rechiamo nel “suo” santuario: un busto posto fuori dalla chiesa (foto in alto) lo omaggia. Ripeto: a lui va bene così. Fosse per lui ci direbbe: “non pensate a me: rivolgetevi a Dio attraverso la Vergine Santa, sapeste quanto è bella e quanto è buona! Se sapeste quanto ci ama piangereste di gioia”

cosimo de matteis

PER ALTRE INFORMAZIONI SULLA VITA DI TEODORO D’AMICI, PER SEGNALAZIONI DI GRAZIE RICEVUTE, PER RICHIEDERE PREGHIERE RIVOLGERSI AL SANTUARIO “MARIA MADRE DELLA CHIESA” – CONTRADA JADDICO – 72100 BRINDISI.

SI CONSIGLIA DI VISITARE IL SITO INTERNET DEL SANTUARIO:

o il sito in fase di costruzione:
https://www.suipassiditeodorodamici.it/





mercoledì 13 luglio 2022

Jaddico "Dio non ragiona come gli uomini" Un pensiero di Tonino D'Amici

 Da WhatsApp pensiero del giorno di Tonino D'Amici

"Il Signore del cielo e della terra ha nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le ha rivelate agli umili".

Così dice il brano del vangelo di oggi:

Buona giornata 🤗🙏🏻

Dal Vangelo secondo Matteo

Mt(11,25-27)

 In quel tempo Gesù disse:

«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.

Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

..ma sembrava nessuno lo vedesse.

Si passava dalla strada litoranea, prima che venisse costruita la vicina superstrada, ma tutti per secoli lo hanno ignorato.

Serviva un "piccolo", così come dice il brano del vangelo di oggi.

Serviva una persona che così come.la Madonna ha fatto dicesse si. Ed ecco uno stralcio di un vecchio scritto che trattava la sospirata acqua di Jaddico:

Provo gioia e qualche volta anche stupore. Stupore perché quel muro non serviva a niente e forse più a nessuno, un muro inutile, scartato anche dai “costruttori”. Tutto era crollato intorno ad esso e presto, come sappiamo (vedi diario di Giuseppina Cassano, moglie di Teodoro - sogno del 30 settembre 1962), non sarebbe rimasto più nulla, nemmeno lo stesso muro.

Ma Dio non ragiona come gli uomini.

Se da una parte l'uomo scarta e getta via, dall'altra Dio recupera e lo fa diventare testata d'angolo, lo fa diventare un oggetto prezioso. Prezioso anzi preziosissimo, infatti Alberto Del Sordo, Servo della Madonna, ci dice che un oggetto prezioso va protetto e va conservato dentro uno scrigno; e questo è quello che è accaduto qui a Jaddico.

Il nostro oggetto prezioso è il “Muro” e intorno ad esso hanno costruito una chiesa. Ecco lo scrigno.

Ma c'è un'altra pietra che era stata rifiutata e che la società aveva scartato.

“Proprio a lui? - si diceva in città - proprio lui doveva vedere la Madonna?”.

Invece Dio, attraverso la Madonna, aveva visto in quell'uomo, in Teodoro D'Amici, la pietra d'angolo.

Dio aveva ritenuto che Teodoro fosse la pietra che era in grado di reggere il peso che Lui voleva dargli ed è per questo che, attraverso la Madonna, gli chiede di costruire una chiesa: “Coprimi ho freddo” dirà in sogno la Madonna a Teodoro. (vedi diario di Giuseppina - sogno del 6 settembre 1962).

Ed infine una testimonianza su Teodoro D’Amici ci arriva da Padre Innocenzo Parente che come sappiamo è stato il Padre Provinciale dei Carmelitani Scalzi, quando il Santuario è stato appunto a loro affidato, ed in un momento successivo è stato il Rettore del Santuario di Jaddico.

Abbiamo già detto che Teodoro era uomo silenzioso, ed aggiungiamo ora che amava il nascondimento e per questo motivo non si metteva mai in prima fila.

Padre Innocenzo, su Teodoro D’Amici scrive così:

Egli parlava, però, e in modo più efficace, parlava il suo comportamento.

Il silenzio di cui parlavo sopra, non era taciturnità, ma espressione di un cuore che - come quello della Vergine Maria, custodiva gli eventi provvidenziali, di cui era stato testimone e a lui consegnati.

L'espressione del suo viso era serena e si accompagnava ad un lieve sorriso che lo illuminava e lo rendeva amabile. Tutta la sua persona ispirava fiducia e rispetto.

Ho potuto sempre ammirare grande umiltà e distacco da se stesso.

Ricordo che quando si era da Mons. Todisco, nei giorni in cui il Santuario ci veniva affidato, gli interlocutori erano altri Servi della Madonna, mentre lui restava in secondo piano, assentendo a quanto questi dicevano e contento solo che, finalmente, arrivavano i Padri.

Ed ora, dopo aver letto il pensiero di Padre Innocenzo su Teodoro D’Amici, concludo con un ultimo pensiero, il mio.

Tante volte ho pensato al pennello della persona che secoli fa, ha affrescato il quadro della Madonna di Jaddico. Non sapremo mai chi è stato l’autore, ne lui ha mai potuto immaginare che il suo lavoro avrebbe avuto vita nei secoli, ne avrebbe potuto mai immaginare quel che sarebbe successo qui a Brindisi, a partire da una notte d’estate, da quella notte in cui la Madonna si è rivelata a Teodoro.

Sono sicuro che ora lui sa tutto , perché, sempre in una notte d’estate, quando Teodoro è morto, i due si sono incontrati e, mentre assieme passeggiavano, tenendosi sottobraccio l’un l’altro, hanno chiacchierato e hanno pianto di gioia.

 

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Grazie Tonino, la Mamma Celeste ti assista in questo momento🙏🙏🙏



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Accadde il 25 aprile 1963

Dal diario di Giuseppina Cassano, moglie di Teodoro D'amici - Giorno 25 Aprile 1963 ""      Come tutte le sere immancabilmente...