Il 15 luglio di 29 anni fa moriva Teodoro D’Amici e cosi “raggiungeva” in Cielo la Vergine Santa.
Era il 1993: oggi è il VENTINOVESIMO ANNIVERSARIO della sua morte, avvenuta alla Vigilia della Madonna del Carmelo…
"Solo DIO AMOR CREATORE sa i tempi del nascere e morire di ogni SUA creatura e all'istante la CHIAMA al SUO cospetto chiedendole "Quanto hai amato il prossimo TUO così come IO HO AMATO TE???".
Quello che ben prepara con il DIVINO INCONTRO è la PREGHIERA pertanto
VIENI con me ai piedi del REDENTORE GESÙ CROCEFISSO alle 15 della Matrice per adorarLO, RingraziarLO e pregarLO sopratutto in suffragio di
ROSSELLA oggi SUA chiamata,
TERESA in coma farmacologico e tutte nostre umane necessità???
GRAZIE."
🙏🙏🙏🙏😇😇😇
Testimonianza Pubblicato da Cosimo de Matteis su 11 Agosto 2017
La virtù più grande è la umiltà. Ed il nascondimento, la piccolezza, il silenzio ne sono tratti esteriori ma che nascono da una profonda vita interiore, spirituale. Così molti santi, così Teodoro D’Amici. Costui, 50enne vigile urbano, padre di tre figli non possedeva molte di queste caratteristiche. Ma arriverà ad averle, in pienezza: alla fine di un lungo percorso, trentennale.
La Grazia irrompe nella sua vita ed egli corrisponde ad Essa: Teodoro D’Amici pronuncia il suo “si” e resterà fedele a tale promessa. Lavorando su di lui, smussando le asprezze del carattere, modificando certi tratti del suo temperamento: ma il tutto con umile docilità all’azione dello Spirito Santo che lo trasformava e lo rendeva un uomo nuovo.
Ecco, il “primo miracolo” di Jaddico è la conversione del veggente Teodoro: conversione vera, autentica, senza tentennamenti, senza fanatismi.
La Vergine Immacolata si presenta nella sua vita con delicatezza tutta materna e con decisione: è la notte tra l’11 ed 12 agosto 1962. Si è prossimi alla festa dell’Assunta: Teodoro e la sua consorte dormono, non pensano certo alla grande Solennità oramai vicina. Non sono praticanti, forse neppure credenti (qualcuno sostiene essere il D’Amici di simpatie comuniste) : dei battezzati come tanti.
La Madonna, in sogno, lo invita a raggiungere un luogo, fuori città, in contrada Jaddico, dove c’è un muro sbocconcellato e fatiscente, residuo di un’antica chiesa. Su di esso è visibilissimo uno sbiadito affresco della Madonna, che stringe al seno il bambino Gesù, bello nella sua fattura, ma mal ridotto.
La voce, che il vigile capisce essere quella della Madonna, gli dice: “Portami ceri e fiori!”, e lui: “A che ora?”, ed in risposta: “A mezzanotte”.
Teodoro è un poco turbato ma, in cuor suo, ha già pronunciato il suo “fiat” alla Vergine. La quale, con premura materna, gli rammenta la promessa e l’impegno preso: solita modalità discreta e garbata e biblica ossia in sogno.
Ed ecco Teodoro, la sera della Vigilia dell’Assunta -14 agosto 1962, è un martedì- obbedisce: poco prima della mezzanotte si reca in macchina, prudentemente accompagnato da un amico, a Jaddico. Parcheggia sul ciglio della vecchia superstrada e, da solo, si inoltra in quella piccola grande “foresta”, resa ancor più impervia e popolata di bestie ed insetti dal vicino paludoso canale Giancola. Compie il suo dovere (accende il cero, dona i fiori alla Vergine).
Il resto è storia che più o meno tutti i devoti del Santuario di Jaddico conoscono e che è impossibile riportare qui per intero. Le poche -molto poche- e scarne pubblicazioni a questo punto indugiano su aspetti secondari quali i sospetti della moglie, ingelositasi per i fiori portati ad altra donna ed altre inutili facezie.
Ma le grandezze vere la Vergine le compie nel cuore di Teodoro che diventa un altro uomo, noncurante degli “sberleffi” che pure col tempo arriveranno. Il soprannaturale -soprannaturale Celeste- irromperà a Jaddico: più volte e con numerosi testimoni. La nota illuminazione del Muro è vista -più volte, tra quell’agosto ed il maggio dell’anno successivo- da decina e decina di persone e nessuno ha mai dubitato di essa.
TEODORO D’AMICI – 12 Ottobre 1913 – 15 Luglio 1993
In parallelo alla “trasformazione” di Teodoro – che è bene chiamare col suo nome più corretto ossia conversione– la Vergine chiama anche altre persone che diventano i primi e più fidati collaboratori di Teodoro. Su questi valorosi uomini -si pensi a Alberto Del Sordo ma soprattutto a Cosimo Melacca: uomo di fede cristallina e devotissimo alla Vergine- andrebbero fatti dei doverosi approfondimenti per far conoscere le loro virtù.PRIMA PIETRA – In questa bella foto Teodoro D’Amici, in divisa, il giorno della posa della prima pietra per la costruzione del Santuario. Si intravede, ultimo a sinistra, Cosimo Melacca
Il triennio 62-65 è quello “decisivo”: la “chiamata” della Madonna ed il “si” di Teodoro, gli eventi prodigiosi, la costruzione del Santuario che, sia pure con numerosissime modifiche e notevoli abbellimenti opera soprattutto dei Padri Carmelitani Scalzi e, in particolare, di padre Innocenzo Parente e padre Enzo Caiffa attuale Rettore, è la stessa chiesa che ancor 'oggi, agosto 2017, è meta incessante di pellegrini: notte e giorno. Si, perché la Chiesa-Santuario di Jaddico, intitolata a Maria Madre della Chiesa, è aperta sempre, ininterrottamente.Faremmo un torto alla Madonna (non tanto a Teodoro così umile ed amante del nascondimento) se non dicessimo che la sera di venerdì 7 settembre 1962 la Vergine volle mostrarsi visibilmente: Teodoro D’Amici ebbe così il privilegio e la Grazia di contemplare direttamente Lei, la Madre di Dio, la Tutta Bella. La Piena di Grazia, mentre Teodoro era in preghiera davanti al Muro con decine di altri fedeli, richiamò il veggente dietro e lì Teodoro accorse e vide Lei: impossibile descrivere la bellezza incomparabile.
Certo, la ispirata tela realizzata dal già citato padre Caiffa e posta proprio lì dove la mariofania ebbe il suo centro, rende l’idea: Teodoro è prono, devotamente rivolto a Colei che gli ha cambiato la vita, convertendolo a Cristo.
Nel 1986 a Jaddico giungeranno, provvidenzialmente chiamati dal Vescovo di Brindisi mons. Settimio Todisco, i padri Carmelitani Scalzi che tuttora reggono il Santuario con amore e dedizione.
Il 15 luglio del 1993 -è un giovedì ma è soprattutto la Vigilia della Festa della Madonna del Monte Carmelo- Teodoro D’Amici muore. Il bene che ha fatto è tanto, le meraviglie operate dalla Vergine Maria presso quel Santuario sono incalcolabili: è un luogo benedetto da Dio e questo lo sentono subito i tanti pellegrini.
PER ALTRE INFORMAZIONI SULLA VITA DI TEODORO D’AMICI, PER SEGNALAZIONI DI GRAZIE RICEVUTE, PER RICHIEDERE PREGHIERE RIVOLGERSI AL SANTUARIO “MARIA MADRE DELLA CHIESA” – CONTRADA JADDICO – 72100 BRINDISI.
SI CONSIGLIA DI VISITARE IL SITO INTERNET DEL SANTUARIO:
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