1962 Avvenimenti Straordinari

 

Amarcord Avvenimenti Straordinari 1962

ILLUMINAZIONE DEL MURO DI JADDICO – 20 AGOSTO 1962




Teodoro continuerà a sognare la Madonna che lo invita ad andare a trovarla a Jaddico, ma procediamo con ordine.

Alla vigilia dell’Assunta, al ritorno da Jaddico, ormai è tardi, Teodoro va a letto. Sono circa le due del mattino e sogna: “Madonna mia, sei stata contenta? Vuoi altri fiori e candele (ceri), a mezzanotte? Per il giorno 20? te li porterò Madonna mia”.

Giunto giorno 20 Teodoro chiede ancora una volta ad Elvio Martinelli di accompagnarlo a Jaddico. L’amico che abita al primo piano della palazzina dove vive Teodoro, un tecnico/disegnatore della Montedison che era stato compare di Comunione e Cresima del figlio, cioè di Tonino.

Ma Elvio declina l’invito e ha un ottimo alibi: i suoceri che vivono a Bari sono venuti in visita a Brindisi e dormono nella sua casa costringendo lui e la moglie Maria Moretti a dormire nella casa di Tina, figlia di Teodoro.

Elvio ora sa che accettare l’invito di Teodoro vuol dire lasciare la città ed entrare in un tratturo di campagna e raggiungere il luogo dove c’è il muro con l’icona della Madonna, a quell’ora di notte, circondato da un canneto e da così tanta vegetazione da inghiottire la macchina di Teodoro rendendolo vulnerabile nel caso ci fosse stato qualche male intenzionato. E poi in quel posto i brividi attraversano la schiena. Tutto si mescola: il gracidare delle rane, l’abbaiare lontano dei cani, il frinire dei grilli, il vento che muove le foglie che a loro volta non rimangono silenziose, il rumore delle macchine che attraversano la vicina litoranea e poi scompaiono. E non era certo un segreto che la zona fosse infestata da “scursuni”. E’ più prudente declinare l’invito pensa il Martinelli.

I suoceri di Martinelli dormiranno in casa dello stesso Martinelli, al primo piano, invece Martinelli e la moglie Moretti Maria dormiranno al piano terra dove insistono due appartamenti, quello di Teodoro e quello della figlia Tina, che è ammobiliato, non abitato, perché Tina vive a Taranto dove il marito lavora. I due appartamenti sono comunicanti tra di loro attraverso il cortile.

E’ estate, siamo in agosto, fa caldo, le porte dei due appartamenti dal lato del cortile rimangono aperte.

Dal diario di Giuseppina :

“Teodoro giorno 20 invitava nuovamente il signor Martinelli a recarsi sul luogo. Martinelli si rifiutava, trovando delle scuse. Io intervenni e mi prestai di accompagnarlo. Facemmo tutta la strada in silenzio, e giunti sul posto, Teodoro scese per deporre i fiori e candele. Io rimasi nella macchina, improvvisamente vedemmo tutto il luogo illuminarsi di una luce indescrivibile con riflessi su tutta la campagna. Abbagliato dalla luce divina Teodoro si inginocchiò e piangendo disse: “Madonna mia dimmi cosa vuoi da me? tutto ciò che vuoi, mi farò servo tuo per accontentarti.” Questa luce durò circa 7 - 8 minuti, poi scomparve. Teodoro ritornava verso la macchina tutto affannato, sudato, quasi non poteva mantenersi in piedi e per 15 minuti rimase nello stesso stato.”

Appena Teodoro sta un po’ meglio, appena si sente in grado di guidare la macchina i due rientrano in città.

Entrati in casa, Giuseppina in fretta percorre per intero il proprio appartamento, attraversa il cortile ed entra in casa di Tina, dove Elvio e Maria beati dormono. Prende per i piedi Elvio, sveglia entrambi, ed inizia a raccontare.

Non si dorme più. E’ troppo grande quel che è successo, è una cosa che abbraccia il soprannaturale, quanto accaduto viene raccontato per tutta la notte.

ILLUMINAZIONE DEL MURO DI JADDICO – 26 AGOSTO 1962

Appena pochi giorni prima, il 20 agosto, Teodoro è avvolto dalla luce divina e davanti all’icona della Madonna, piangendo dice: “Madonna mia dimmi quello che vuoi e mi farò servo tuo per accontentarti.”

Una preghiera che si fa dialogo.

Quella sera, la sera in cui non si dormì, furono raccontate anche queste parole. Ero lì ad ascoltare, i grandi parlavano. Questa cosa di farsi “servo” proprio non mi piaceva. “Che brutte parole”, mi dicevo. Ma quando si ha poco più di dieci anni non puoi sapere che Teodoro aveva pronunciato le stesse parole che duemila anni prima erano state dette dalla Madonna al momento dell’Annunciazione.

Per la verità non lo sapeva nemmeno lui. Teodoro non aveva mai aperto la Bibbia, non aveva mai letto un Vangelo.

Come può pronunciare queste parole? Parole che avevano e hanno dello straordinario. Teodoro era in grado di parlare come Maria aveva già fatto, perché in quel momento era pieno della grazia di Dio.

La Madonna dirà: “Sono la Serva del Signore, si compia in me la sua volontà.” La Madonna si fa Serva di Dio, Teodoro si fa Servo della Madonna. Entrambi si rimettono alla volontà di Dio.

La Madonna all’Angelo dice: “Sono la serva del Signore, si compia in me secondo la sua volontà”.

Teodoro alla Madonna dice: “Dimmi quello che vuoi e mi farò servo tuo.”

- Giorno 26 agosto del 1962. (Dal diario di Giuseppina moglie di Teodoro)

“Poi giorno 26 agosto Teodoro fece un altro sogno (nel pomeriggio), ricevendo un invito dalla Madonna per la mezzanotte dello stesso giorno. Questa volta la nostra famiglia e quella del Martinelli con due macchine andammo sul posto. Eravamo 7 persone. Appena Teodoro uscì dalla macchina il muro si illuminò, e così rimase per il tempo che durò la breve preghiera ai piedi della Madonna. Anche questa volta Teodoro ebbe gli stessi sintomi della volta precedente. Si sentiva tanto male.”

La Madonna, senza forzarlo prende Teodoro per mano e lo introduce in un cammino fatto di preghiera e di conversione.

E Teodoro si lascia guidare dalla Madonna e a lei si abbandona. Ora anche Teodoro, come la Madonna ha già fatto, ha detto il suo “si” e, come a voler prendere esempio da Lei, diventa uomo silenzioso.

SOGNO DEL 30 AGOSTO 1962

Un grande temporale, piove, e Teodoro trova riparo, vicino alla Madonna, sotto il muro di Jaddico.

E’ qui, in questo momento, che compare un Cardinale su un cavallo bianco, che saluta la Madonna con l’appellativo di “Maria Assunta.”

Non a caso la Madonna, proprio alla vigilia dell’Assunta, fa in modo che Teodoro vada a trovarla per la prima volta, per portarLe ceri e fiori e quindi le sue preghiere.

Ma torniamo al sogno del 30 agosto.

Il Cardinale, ignorando la presenza di Teodoro che ascolta ogni parola, si rivolge alla Madonna e a Lei parla dicendoLe di averLe già costruito una chiesa in passato, di non poterlo fare anche questa volta: “sono di passaggio”, Le dice.


Opera del Maestro Giuseppe Marzano tratta dal sogno di Teodoro D'Amici


Dal diario di Giuseppina - Giorno 30 agosto del 1962.

“Giorno 30 agosto fece un altro sogno. Sognò un gran temporale con pioggia, tanto che Teodoro dovette ripararsi sotto il muro. In quel momento, vide passare un Cardinale su di un cavallo bianco, il quale dopo aver salutato la Madonna con l’appellativo di Maria Assunta, Le disse: “L’altra volta fui io a costruirti la chiesa, questa volta invece sono di passaggio e non posso costruirtela.”

Un sogno questo che anticipa quello del 6 e del 30 settembre 1962 in cui la Madonna fa a Teodoro la richiesta della costruzione, di un riparo, di una casa, di una chiesa.


ILLUMINAZIONE DEL MURO - 31 AGOSTO 2022

Con la testimonianza del 20 agosto che ci arriva da Giuseppina, moglie di Teodoro, non abbiamo trascurato di parlare dei “rumori” che incutono timore e che si sentono quando di notte si raggiunge il muro di Jaddico.

Questa volta parleremo invece dei “silenzi”.

Giuseppina nella testimonianza del 31 agosto 1962 ci dice che sembrava che “il mondo si fermasse, che non ci fosse nessuna macchina, e che il vento si fermasse di colpo.”

E’ stato infatti testimoniato uno strano “silenzio soprannaturale” che calava improvvisamente come preludio all'illuminazione del muro, come se il cielo e la terra, con le sue creature il vento, le piante e gli animali, trattenessero il respiro davanti al divino che stava per manifestarsi.

Era l’ottobre 1962. Quella sera, dicono le sorelle Mele, c'era un vento tremendo, qualcosa di pauroso. Era buio. Ad un certo momento il vento cessò. Di colpo. Da quella bufera di vento che si sentiva, con quell'ululato, di colpo più niente. Neanche le cicale. Un silenzio veramente pauroso.

Vittorio Stasi di Mesagne ci dice che l'aria si era fatta immota e silenziosa. Non soffiava un alito di vento. Non si sentivano più le rane, i grilli, nessun rumore, nemmeno il più piccolo. Anche i rumori lontani erano completamente cessati. Sulla strada dove normalmente transitavano le macchine non passava più nessuno.

Non si muoveva più niente, più nessuno. “Si fermava il respiro. Il respiro della terra e del cielo,” ci dice il prof. Alberto Del Sordo..

Era questo un “silenzio soprannaturale”, quello che avrebbe preceduto l'illuminazione del muro

Testimonianza di Giuseppina Cassano - Giorno 31 agosto 1962

“Anche questa volta le due famiglie D'Amici e Martinelli con anche il padre e la madre della signora Martinelli, precisamente nove persone con due macchine ci recammo sul posto (a Jaddico). Appena arrivati Teodoro cominciò come il solito a sentirsi male. Piangeva ed era lui il primo che vedeva la luce. Diceva gridando ecco la Madonna (l'affresco della Madonna) si è illuminata. Immediatamente gli si piegarono le ginocchia, dopo pochi minuti anche tutti noi vedemmo la luce. Era una luce meravigliosa di tanti colori: giallo, arancione, dorato. Tutta la zona sembrava fosse in pieno giorno. In quei momenti sembrava che tutto il mondo si fermasse, nessuna persona, nessuna macchina passava, il vento si calmava di colpo, questo durava per tutto il periodo che la Madonna (l'affresco raffigurante la Madonna) rimaneva illuminata.”

GIORNO 4 SETTEMBRE 1962

Dal diario di Giuseppina – 4 settembre 1962


“Senza che Teodoro fosse stato invitato”.

Non servono più gli inviti, ormai la Madonna ha catturato l’attenzione ma soprattutto il cuore di Teodoro.

Le persone presenti pregano, anche Teodoro che si trova davanti all’affresco della Madonna, prega. Ma c’è qualcosa di più, forse i due, forse Teodoro e la Madonna parlano. Teodoro che è di poche e spesso di nessuna parola. Farà solo sapere che la Madonna si è sporta dall’affresco, se pure la Madonna gli avrà detto qualcosa, nulla Teodoro ha riferito, nemmeno alla moglie Giuseppina.

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