I Servi della Madonna di Jaddico rinnovano le promesse
Non un ventisette come tanti altri, quello del 27 maggio. Siamo nel 2025.
Per i Servi della Madonna, per coloro che sono devoti del Santuario di Santa Maria Madre della Chiesa, questa data ci riporta all’ultima illuminazione del muro di Jaddico, un muro sul quale è raffigurata la Madonna con il Bambino, ma con anche al centro dei due un gallo, il quale continua a cantare e canterà in eterno per testimoniare la gloria di Dio.
Il gallo canta al sorgere del sole, ma a Jaddico canta sempre, perché quella luce era più del sole, era Dio stesso, che si rivelava con la sua luce.
Non dobbiamo perciò meravigliarci quando a Jaddico in un momento di preghiera raccolta, fatta col cuore, può capitare di sentire cantare, di sentire il canto di un gallo, anzi di sentire cantare “nu jaddu”.
I fatti prodigiosi accaduti a Jaddico vanno dal 20 agosto 1962 al 27 maggio 1963, un tempo durante il quale la Madonna ha tenuto per mano Teodoro e quei primi Servi che si sono stretti intorno a lui e con lui hanno pregato davanti a quel muro, davanti a quella Madonna, per tanti anni, tutte le sere, ignorando il tempo, l’acqua, la grandine, il vento e qualche volta la neve.
Per nove mesi, poco di più, la Madonna ha lavorato nel cuore di quelle persone, affinché Lei a partire da Brindisi, potesse diventare la porta che ci consente di raggiungere il cielo.
Il cuore di quelle persone come è stato detto, persone senza pretese intellettuali, è stato educato all’amore verso Dio e verso il prossimo.
Una richiesta ha fatto la Madonna, e l’ha fatta a Teodoro che si segnava e basta, l’ha fatta ad una persona non decisamente vicina alla chiesa, ad una persona che come risulta dalle testimonianze raccolte non era uno stinco di santo, perché durante il suo lavoro aveva un linguaggio decisamente colorito, ma fatta alla persona giusta.
“Coprimi, ho freddo”, e poi in un tempo successivo “chi mi sta facendo la casa è una brava persona” e ancora davanti alle preoccupazioni di Teodoro “non ti preoccupare figlio mio, tu credi che la Madonna non ti aiuterà?, ovunque andrai ti proteggerà ed il suo aiuto non ti mancherà mai”.
Ma torniamo a noi. Torniamo al 27 maggio che come abbiamo già detto ci ricorda l’ultima illuminazione del muro di Jaddico.
Alberto Del Sordo, un Servo della Madonna, uno dei testimoni della luce, ci dice che il 27 maggio 1963 il muro si illuminò di una luce intensissima e argentea, sicché lo sbiadito affresco della Madonna apparve rinnovato nei colori della veste e del manto.
Calcolai che non meno di cento riflettori messi assieme avrebbero potuto produrre un trionfo di luce come quello.
Dopo di che tornarono fittissime le tenebre.
Ecco perché per Jaddico, per i Servi della Madonna questa è una data importante. E’ la data in cui qui a Jaddico la Madonna si congeda, non sicuramente la data più importante, perché il 7 settembre 1962 la Madonna appare a Teodoro.
“Non tutti potranno vedere ciò che tu vedi” gli dirà.
E’ stato un 27 il giorno in cui si ricorda la posa della prima pietra. Il 27 febbraio 1963.
E’ stato un 27 il giorno in cui i Padri Carmelitani hanno fatto ingresso a Jaddico. Il 27 novembre 1986.
Possiamo continuare questo elenco se parliamo del foglio di collegamento che prima veniva scritto a Jaddico. Inoltre il 27 di ogni anno vengono ammessi alla Pia Associazione dei Servi della Madonna i nuovi associati, i quali promettono di diffondere la devozione a Maria Santissima e pregare per gli ammalati.
Così pure fanno coloro che negli anni precedenti hanno aderito alla Pia Associazione, quando in questa giornata rinnovano le promesse fatte, anche loro, alla domanda che il sacerdote pronuncia, rispondono: “Si lo vogliamo”.