Rosario di ogni primo sabato del mese.
E’ una devozione semplice, nata circa sei anni fa, proprio quando
si stava pensando ai primi passi da percorrere per promuovere la
causa di beatificazione e canonizzazione in favore di Teodoro.
Una idea nata dal popolo e subito accolta, una idea che conferma la
certezza che Teodoro vive in pienezza alla presenza del Signore e
della “sua” Madonna di Jaddico.
Ogni primo sabato del mese alcuni di noi Servi della
Madonna ed anche chi vuol partecipare, siamo al cimitero da Teodoro.
Qui ci si incontra per il rosario, che accompagniamo con i canti alla
Madonna.
Una cappella di famiglia dove Teodoro, l’uomo silenzioso riposa. Vicino a lui, la sua Giuseppina, che per fortuna silenziosa non è
stata. Grazie a lei ci è arrivato, anche se in forma semplice ed
essenziale il diario che parla di quanto a Jaddico è accaduto in
quel 1962/63.
“Entro nella vita” è di Santa Teresa di Lisieux.
Sul marmo di Teodoro si legge “Sono nella vita”, quasi a voler
dire che ne lui, ne la “sua Madonna Assunta” ha voluto aspettare.
Lui c’è già in quel Paradiso dove gli era già stato preparato un
posto.
Teodoro muore il 15 luglio 1993, di giovedì, vigilia del giorno in
cui si festeggia la Madonna del Monte Carmelo, e naturalmente, in
quanto facente parte della famiglia del Carmelo, gode del privilegio
sabatino, attraverso il quale la Madonna assiste le anime che in vita
hanno portato devotamente lo scapolare. La Madonna, in questo caso,
si preoccupa di liberarle al più presto dal purgatorio, specialmente
nel primo sabato dopo la morte.
E che dire, Teodoro è sepolto in via Santa Teresa.
Sembrerà un caso?, o forse non lo è, a due passi da Teodoro, forse
anche meno, leggiamo il nome di Marcello Strada che ha amato Jaddico,
fino al punto da dedicare pagine da lui firmate attraverso i suoi
disegni.
I suoi disegni narrano la storia di Jaddico, di Teodoro, dei
Servi della Madonna, del Santuario e dell’arrivo dei Padri
Carmelitani scalzi a Jaddico.