domenica 31 dicembre 2023

Ringraziamo il 2023 e diamo il benvenuto al 2024

Oggi festa della Santa Famiglia, e ultimo giorno dell'anno, ringraziamo DIO Padre e la mamma Celeste Maria Madre della Chiesa per tutte le Grazie visibili ed invisibili. Per il prossimo anno 2024 ci auguriamo Tanti nuovi equilibri in tutti i campi, sociali, economici, religiosi, umanitari e soprattutto nel rispetto reciproco di Gentilezza e premurosa accoglienza, ci auguriamo la fine di tutte le guerre e la ritrovata PACE. Dove c'è equilibrio c'è unità!
Auguri di un sereno e di salute per il nuovo anno 2024!
Riportiamo un pensiero estratto dal gruppo WhatsApp dei Servi della Madonna di Jaddico:
25  e 31 dicembre 1962
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Dal diario di Giuseppina Cassano (moglie di Teodoro)

- Giorno 25 dicembre 1962

Molti fedeli si riunirono di fronte al quadro della Madonna per recitare il S. Rosario. Erano le 19,30. Il tempo era rigido e pioveva a dirotto, impedendo a Teodoro di inginocchiarsi, come sempre faceva, ai piedi della Sacra Immagine. Teodoro stava assieme a tutti noi fedeli sotto la protezione di legno sistemata di fronte al rudere sul quale c'è l'affresco della Madonna, e con noi recitava il S.Rosario. Erano le ore 20.30, ed eravamo quasi alla fine delle preghiere, quando un raggio luminoso, colpì Teodoro in pieno, rendendolo impotente a muoversi. Subito dopo Teodoro ebbe una forza soprannaturale e in estasi si mosse guidato dal fascio di luce in direzione del rudere. La figlia Tina, vedendo suo padre muoversi ad occhi chiusi, preoccupata, ha tentato di trattenerlo, ma Teodoro svincolatosi con energia, ha proseguito più in fretta, fino a raggiungere il suo posto abituale dove tutte le sere era solito recitare le preghiere. Lì rimase per un po’ di tempo immobile, con gli occhi fissi avanti a se, in direzione del dipinto raffigurante la Madonna, e poi avvilito ed abbattuto ritornò tra tutti noi fedeli dicendo: "Dobbiamo pregare molto, ed amare la Madonna. "Il raggio di luce del quale abbiamo parlato, questa volta non fu visto da tutti i presenti, fu solo lui a vederlo.
 
-Giorno 31 dicembre 1962

Quella sera dietro l’invito di Teodoro, alle ore 23,15 ci siamo recati a Jaddico per recitare il S. Rosario. Eravamo circa 33 fedeli. Abbiamo lasciato gli svaghi della notte di capodanno per andare a pregare ai piedi della Madonna. Ringraziavamo per l’anno che era trascorso, nello stesso tempo aspettavamo l’anno nuovo. Allo scoccare delle ore 24 tutti eravamo immersi nella più fervida preghiera, quando dalla città sono giunti alle nostre orecchie il fischio delle sirene, annunzianti il nuovo anno. Nei nostri cuori è passato un fremito di commozione, pur trovandoci a quell’ora in un luogo così solitario, però tanto bello. Nessuno ebbe modo di distrarsi, anzi la nostra fede si rafforzò, e le nostre preghiere aumentarono per la S.Vergine. Questa nostra grande devozione alla Madonna ci fu largamente ricompensata da Lei stessa, perchè vedemmo illuminato ancora una volta il rudere in cui è dipinta la sua immagine, inebriando i nostri occhi della Sua luce divina. Tanto intensa era questa luce che avvolse ancora una volta il rudere che porta l’immagine della Madonna, inoltre illuminò anche la capanna dove era adagiato il Bambino Gesù, erano le ore 0,30 del nuovo anno 1963, anno che iniziava sotto i migliori auguri con la benedizione della Madonna
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... Chi ha ancora pazienza a leggere... per questo fine anno 2023, Riportiamo un articolo del Quotidiano di Puglia del 8 dicembre 2022...
Articolo giornalistico riportato anche sul sito _www.messinareligiosa.it/?p=15655_
Santuario di Jaddico, la Chiesa riconosce autentiche le apparizioni della Madonna.

L’8 dicembre la diocesi di Brindisi ha pubblicato il comunicato ufficiale in cui riconosce come “autentiche” le apparizioni della Madonna al santuario di Jaddico. La Chiesa dunque dichiara veritiere le visioni del brindisino Teodoro D’Amici avvenute tra il 1962 e il 1963.

La nascita e la storia del santuario risalgono appunto a quegli anni, periodo in cui il vigile urbano Teodoro D’Amici afferma di aver ricevuto delle manifestazioni della Madonna grazie alle quali riesce a riportare alla luce, proprio all’interno delle campagne della zona, un affresco dipinto sul muro di una casa diroccata raffigurante la Vergine Maria con Gesù Bambino tra le braccia.

Il santuario di “Jaddico” è dedicato alla Madonna come “Maria Madre della Chiesa”. E’ il primo Santuario al mondo ad esserle dedicato con questo titolo dal 1965. Costruito appena sotto a quella che sarebbe diventata la super strada, su una parallela minore eppure visibile da sopra, si trova la Chiesa, con all’esterno una fonte d’acqua.

Nella notte tra l’11 e il 12 Agosto 1962, un vigile urbano di Brindisi, Teodoro D’Amici, fa un sogno: sente una voce femminile dolcissima che lo invita a raggiungere un luogo, in campagna, dove c’è un muro fatiscente ma sul quale è ancora visibile un affresco della Madonna col bambino. La voce gli dice: “Portami ceri e fiori”.“A che ora?” – risponde lui – “A mezzanotte”.
La notte tra il 14 e il 15 Agosto, giorno dell’Assunta, Teodoro si reca nel luogo indicato. I sogni continuano e il devoto vigile torna al rudere, insieme alla moglie, la notte del 20 Agosto. Qui, mentre pone i fiori nel vaso, il rudere si illumina di una luce intensa che rende brillante l’affresco. Teodoro cade in ginocchio e pronuncia queste parole: “Dimmi quello che vuoi Madonna mia, e mi farò servo tuo, per accontentarti”.

Lo strano fenomeno si ripete ancora la notte del 27 agosto e del 31. In queste notti non si illumina solo il dipinto ma l’intera campagna circostante. Nel frattempo la voce si è sparsa e molte persone assistono al fenomeno della luce. Il 6 settembre Teodoro sogna di andare a trovare la Madonna, che sembra aspettarlo in una piccola strada di spine. Gli dice: “Figlio mio, ho tanto freddo, coprimi”. Teodoro intuisce in quelle parole la volontà di costruirle intorno una casa, un Santuario.
La notte del 7 Settembre, è la notte che sancisce l’avvenimento più importante. Mentre Teodoro è in preghiera con altri familiari ed amici, sente come dei rumori provenire dalle spalle del muro affrescato. Fa il giro. In quel momento a Jaddico avviene la prima apparizione della Madonna. Teodoro è in piena coscienza; la Madonna è in carne ed ossa. L’intensità dell’incontro é cosí forte che Teodoro quasi sviene.

Il 17 Ottobre fa un altro sogno: vede degli operai che stanno gettando le fondamenta della Chiesa ma del cemento gli va nell’occhio, che inizia a bruciare. Allora la Madonna gli dice: “Va da quella parte dove c’è l’acqua mia, lavati, e tutto passerà”. Questo sogno viene confermato il 5 Novembre, dopo che il muro si illumina di nuovo per una durata di circa 5 minuti; mentre Teodoro è in ginocchio, sente la Madonna pronunciare queste parole: “Ciò che tu vedi gli altri non potranno vedere. Cerca l’acqua mia e la troverai”. Il 21 Novembre, dopo giorni di ricerca, vengono alla luce quattro polle d’acqua, è acqua sorgiva.
Da quel giorno, senza sosta, i fedeli portano malati a quell’acqua e diverse sono state le guarigioni e i miracoli. Utilizzando tutti i suoi risparmi, contraendo debiti e chiedendo donazioni che generose arrivano dalla gente, Teodoro fa sí che i lavori continuino senza sosta. Il 27 Maggio 1963 è la data dell’ultima apparizione della Madonna a Jaddico, con l’ultima illuminazione.

Sono presenti piú di 70 persone. Nel silenzio e nella preghiera si alza un grido: “Ecco la Madonna!” Ad averla vista stavolta però non era stato Teodoro, ma una ragazza sordomuta, che piangendo indica il quadro (Aleteia, 6 settembre 2021)A custodire il Santuario giorno e notte sono i Padri Carmelitani scalzi. La Madonna scelse di apparire ad un vigile urbano. Non a dei bambini, non a dei consacrati. Ma ad un uomo che nella semplicità della sua vita provava a vivere da cristiano vero. La Madonna di Jaddico è la Madonna della porta accanto, della contrada sconosciuta, della campagna che circonda i nostri paesi, della strada.

Nel 1965, dopo le necessarie verifiche effettuate da monsignor Nicola Margiotta (l’arcivescovo brindisino dell’epoca) circa il carattere sincero della devozione popolare nascente, l’edificio appena sorto viene intitolato a Santa Maria Madre della Chiesa. Un nome che rimanda agli eventi ecclesiali di quegli anni (durante il Concilio Vaticano II appena concluso, il papa Paolo VI aveva invocato la Vergine proprio con questo appellativo).

Nonostante la bellezza del posto, le conversioni avvenute, i pellegrinaggi, i sentiti ed emozionanti percorsi di fede e il riconoscimento da parte dei vescovi brindisini sulla valenza spirituale del luogo, l’approvazione ecclesiale sulle affermazioni di Teodoro D’Amici non arriva e nulla viene espresso in maniera definitiva rispetto al fenomeno che dà le origini al santuario.

È monsignor Domenico Caliandro, supportato da tre teologi censori, a decidere di chiarire definitivamente la vicenda e la natura delle apparizioni. Da lì, a stretto giro, arriva la conferma: quanto accaduto a Jaddico è da ritenere vero e soprannaturale. «I fedeli di Brindisi possono riconoscere ora a tutti gli effetti di essere stati visitati dalla Beata Vergine Maria», si legge nel comunicato stampa diramato dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni.
Il Santuario di Santa Maria Madre della Chiesa è sempre stato riconosciuto da tutti i cristiani e dai fedeli (brindisini e non, dal momento che resta frequentato da persone provenienti anche da altre province) come un luogo importante e con un profondo e radicato significato spirituale, ma adesso con tutta probabilità lo sarà ancora di più (Quotidiano di Puglia, 8 dicembre) .



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